Il mondo del web si evolve velocemente, insieme ad esso nascono nuovo dinamiche d’acquisto e modalità di vendita. Forse non te ne sei mai accorto, ma molte delle nostre decisioni vengono influenzate da una serie di elementi apparentemente casuali, ma in realtà ben pensate a tavolino.
Fare clic: scelte logiche o inconsce?
Un sito web come fa’ ad indurci ad assumere un determinato atteggiamento? Beh l’elemento più importante è certamente la persuasione di carattere inconscia. Noi essere umani siamo convinti che le nostre decisioni quotidiane siano stabilite in base a dei processi logici e a delle necessità oggettive, ma non è proprio così.
Gran parte delle nostre scelte sono il frutto di processi mentali inconsci, e a volte pilotati da fattori ”esterni”. La realizzazione del ‘clic’ avviene nel momento in cui le tre zone più importanti del nostro cervello (intermedio, antico e recente) risultano soddisfatte. Solo in questo momento la nostra azione si trasforma in un ‘clic’, al di là della nostra apparente ‘volontà’.
Strano non è vero? Per i motivi appena citati che i portali più funzionali vengono definiti in gergo come ‘siti che parlano’.
In che modo ‘parla un sito’?
Esistono innumerevoli ‘trucchi del mestiere’ per aumentare la comunicazione persuasiva di un sito web. In questo articolo provo a piegartene solo alcuni, quelli più diffusi ed utilizzati per trasformare un sito in un sito che parla.
– Amplia scelta: un vantaggio per il cliente o una chance perduta in partenza?
Ti basta fare un giro su google per notare come molte siti (soprattutto E-commerce, ma non solo) articolano un’ampia rete di sconti, offerte, promozioni , pachetti vacanze e saldi al ribasso. Ma il tutto risulta così funzionale? Cioè una vasta rete di sconti ed offerte, può davvero aumentare la tanto attesa conversione? La risposta è NO. Nel decennio passato sono stati innumerevoli gli esperimenti a riguardo e tutti sono giunti ad un’unica conclusione:
”La porposta di molte alternative attira la nostra attenzione, ma troppa scelta ficosecco il sopraffarci, e alla fine non comperiamo nulla.”
– Vendere attraverso un racconto. E’ possibile?
Questa tecnica di marketing si è velocemente sviluppata negli ultimi anni, acquisendo il nome di storytelling.
Ma cos’è un racconto? Wikipedia ci suggerirà che ”una narrazione è un costrutto creato in opportuno formato che descrive una successione di eventi, reali o meno”. Se provi a fermare un’attimo la tua lettura e riflettere su come imposti i i tuoi discorsi con la tua famiglia, col tuo collega o con chiunque altro ti renderai conto che gran parte delle tue conversazioni sono composte da ‘storie’. Narrazioni che utilizziamo quotidianamente ma che non ci rendiamo conto di utilizzare.
Dunque non è strano sapere che il nostro metodo di comunicazione principale viene altamente trascurato?
Il mio consiglio è semplice, se nella tua azienda senti parlare di wrckshop di storytelling o di corsi di narrazione non escluderli a prescindere, ma valutali attentamente, e non perderti questo efficace strumento marketing:
”Una storia ben raccontata veicola grandi quantità di informazioni in un numero relativamente limitato di parole e in una forma che è facilmente assimilabile dagli ascoltatori o dagli spettatori”.
Nahum Gershon
– Il potere di un’immagine;
Nel nostro cervello le aree dedicate alla visualizzazione ed analisi delle immagini è molto ampia. Ciò che ricordi meglio è ciò che ha visto con i tuoi occhi, ci hai mai fatto caso? Quando leggiamo, o quando qualcuno ci racconta una storia, il nostro cervello elabora delle vere e proprie immagini ed accade l’esatto opposto quando formuliamo un risposta.
Le parole diventano immagini, e le immagini diventano parole ecco cosa fa’ di continuo il nostro cervello ogni qualvolta intraprendiamo una conversazione.
Tornando sull’argomento di oggi, ciò che ci spinge a ‘fare clic’, e che persuade maggiormente il nostro cervello, sono le narrazioni e le immagini. Allora perchè non utilizzarle efficacemente sui siti web della tua azienda?
”Le immagini sono il contenuto principale dei nostri pensieri, indipendentemente dalla modalità sensoriale in cui son originati, e indipendentemente dal fatto che pensiamo a un oggetto o ai processi che riguardano gli oggetti, alle parole o ad altri simboli.”
Antonio Damasio
Conclusioni
Nell’articolo di oggi ho voluto illustrarti alcuni semplici concetti di neuromarketing per mostrarti quanto ampio può essere il discorso che ruota introna al web ed alla progettazione dei siti web.
Se il portale della tu azienda non contiene alcuni dei concetti precedentemente indicati cosa aspetti, chiama il tuo web designer ed effettua le giuste modifiche! ben presto ti renderai conto del beneficio apportato!
Se hai domande o dubbi condividili con noi, rendici partecipi delle tue perplessità!
Fonti: ‘Neuro web design, L’inconscio ci guida nel web’ di Susan M. Weinschenk
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