Nella giornata di ieri l’antitrust italiana ha multato tripadvisor, il colosso del web marketing turistico, per una gestione poco accurata delle recensioni.
Cosa è successo
Tutto iniziò nel 2012 quando Federalberghi, insieme ad altre associazione dei consumatori, segnalarono delle anomalie nella gestione delle recensioni sul sito tripadvisor.it, booking.com ed Expedia.com . Molte di queste accuse rigurdavano in realtà delle problematiche ben conosciute dai tantissimi gestori di attività turistiche:
- L’anonimato delle recensioni;
Una problematiche diffusissima e ben conosciuta tutti noi detti ai lavori. Una questione intricata esenza un’apparente soluzione.
- Convenienza forzata;
Una convenienza indotta dai colossi del turismo online, come ad esempio Booking ed Expedia. Riguarda propriamente l’impossibilità di offrire i propri servizi ad un prezzo inferiore rispetto a quelli concordati con le piattaforme di prenotazione online.
- Ricatti per sconti;
Vere e proprie minacce da parte dei viaggiatori di recensioni denigratorie, per ottenere sostanziali sconti sull’intero soggiorno.
Da allora l’unico provvedimento preso per rimediare a queste difficoltà è stato l’innalzamento dei controlli su utenti ed albergatori, ma purtroppo non è bastato. Così l’Antitrust Italiana nella giornata di ieri ha multato TripAdvisor.it di ben 500.000 euro per non aver accuratamente provveduto a colmare le proprie lacune.
L’authotity italiana guidata, da Giovanni Pitruzzella, definisce la multa inoltrata a TripAdvisor.it come la conseguenza della violazione degli articoli 20-21-22 del codice del consumo, dichiarando: ”risultando idonee ad indurre una vasta platea di consumatori in ordine alla natura e alle caratteristiche principali del prodotto ed alterarne il comportamenti economico” queste sono state le parole rilasciate dal Dott Petruzzella alla stampa nazionale.
L’importanza della notizia nasce dalla grande mole di recensioni ed utenti gestiti dal portale online internazionale. Difatti si parla di circa 280 milioni di visitatori ogni mese, 170 milioni di recensioni e 4 milioni di ristoranti ed alberghi registrati sul sito.
La risposta di TripAdvisor
”Stiamo rivedendo il provvedimento dell’Antitrust, ma d un esame preliminare della decisione riteniamo che non sia ragionevole, siamo fortemente in disaccordo con i suo contenuto e faremo appello”.
Questa è stata la risposta di TripAdvisor non appena è stata ricevuta la notizia, aggiungendo che per la grande quantità di informazioni e recensioni che quotidianamente transito sul portale, è nel loro interesse assicurare la trasparenza delle recensioni rilasciate dagli utenti.
Difatti l’agenzia ha aggiunto:
”La politica di tolleranza zero dell’Antitrust significa che ci avrebbero condannato anche se solo una recensione fosse stata considerata non accurata. E’ stato adottato uno standard che non è realistico per nessun modello di business.. Nessuna organizzazione, business o persona al mondo è più incentivato di TripAdvisor ad assicurarsi che i contenuti sul sito siano accurati. Fondamentalmente, se le persone non trovassero utili le recensioni non continuerebbero a tornare sul nostro sito. Il nostro interesse principale è mantenere il sito privo di frodi..”
Conclusioni
Finalmente sembra che un passo verso un maggiore trasparenza sia stato fatto. La strada da seguire in questo senso è ancora lunga, ma a piccoli passi usciremo dal monopolio di queste grandi multinazionali che negli anni hanno influenzato, il fallimento o il successo, di innumerevoli attività turistiche.
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